Una triangolare arca di sasso...un grande corpo vibrante
Gesualdo Bufalino insieme a Leonardo Sciascia e Vincenzo Consolo |
Un grande corpo pulsante…scheletro immane… una triangolare arca di sasso…così descrive la Sicilia lo scrittore Gesualdo Bufalino
Provate a raffigurarvi la Sicilia come un grande corpo che affiora dalle onde. Un corpo cioè una struttura. Con ossa, muscoli e nervi. Con anfratti, valli, vene d’acqua, il folto pelame dei boschi. Una compagine di escrescenze montuose, fra le quali una eccelle gonfia di magma.. Su questo scheletro immane, su questa triangolare arca di sasso, posta a galleggiare nel mare più fatale e glorioso del mondo, immaginate lungo il corso dei secoli il fitto, vivo, drammatico formicolio della presenza umana: uomini dal sangue fervido e facinoroso, dalla fantasia mobile, sofistica e creatrice, sensibili come mai nessun’altra gente alle ambiguità della luce, allo splendore sfolgorante del sole e alla sua funebre ombra; uomini dalle mani dure e dolci, pronti alla carezza ed alla forza, illanguiditi talvolta dalla più morbida indolenza musulmana, ma spesso capaci superbamente d’ogni attiva ed inventiva manualità; fondamentalmente laici, portati a coniugare nell’ordine fisico degli eventi il proprio respiro di creature, ma non per questo meno inclini ad un rapporto fiduciario con il sacro, come se volessero emulare, nell’ambito delle pratiche devote, quel gioco di rassicurante soggezione che sta alla base del madrinaggio mafioso ( Dio inteso come padre-padrino: “ Padrino nostro che sei nei cieli…”cont…
I brani che seguono sono tratti da: " La luce ed il Lutto" ( Sellerio 1988)
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